venerdì 14 maggio 2010

Breve sguardo alla storia dei tattoo

Sin dalla notte dei tempi, nel corso della storia, l’essere umano ha “marchiato” deliberatamente la propria pelle in modo permanente, per un’infinità di motivi. Citeremo fra tanti, solo i più frequenti: riti di passaggio, protezione contro i demoni, ostentazione di status sociale ed economico, terapia medica, beatificazione e persino garanzia per accedere all’Aldilà dopo la morte. Comune denominatore che sottende tutte queste esperienze è il concetto di base secondo il quale il tatuaggio è portavoce di un “messaggio sociale”, una libera forma di espressione in grado di rivelare e manifestare concetti differenti…dunque un vero e proprio mezzo di comunicazione.
La parola tatuaggio deriva dal polinesiano "tatau" che letteralmente significa battere o marchiare e indica il picchiettare del legnetto sull'ago per bucare la pelle (a destra uno dei primi strumenti utilizzati dagli Inuit per tatuare).
L'introduzione di questo termine polinesiano è da attribuire al capitano James Cook che nel suo diario descriveva la tecnica del tatuare degli indigeni polinesiani. Da “tatau” quindi poi derivò la parola inglese tattoo.
I marinai della truppa del capitano si facevano tatuare durante i loro viaggi in oriente, imparavano le tecniche, cominciavano a tatuarsi a vicenda e nel giro di pochi anni in tutti i grandi porti europei e americani si poteva trovare un tattoo shop. Possiamo quindi confermare, senza ombra di dubbio, che il tatuaggio è stato diffuso in occidente dai marinai e adottato poi dal popolo e dall’aristocrazia.
Gli Egizi li usavano durante le cerimonie funebri, a Roma i Legionari si tatuavano sul braccio il nome del loro generale o dell'imperatore e la data del loro arruolamento. I Celti adoravano come divinità anche animali quali il toro, il cinghiale, il gatto, gli uccelli e i pesci e in segno di devozione se ne tracciavano i simboli sulla pelle. I Britanni si facevano sul corpo incisioni di varie forme e figure che riempite con un succo di colore scuro, davano loro una tinta che non si cancellava mai. Fra i primi cristiani era molto diffusa l'usanza di tatuarsi un tau, la figura delle croce di Cristo, sulla fronte. I Turchi si tatuavano simboli religiosi per garantirsi una sepoltura in terra consacrata.
Così a mano a mano il tatuaggio venne sempre più conosciuto ed apprezzato fino ad arrivare ai giorni nostri dove ormai è possibile trovare diverse tecniche e farsi tatuare ciò che più ci piace in qualsiasi parte del corpo.

Fonte: http://www.pagantattoo.it/documentazione.html
Fonte immagine: http://www.digilander.libero.it/atawhai/Tattoo

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